Da Abitare n. 212, marzo 1983
VILLA SULLA SCOGLIERA DI SESTRI LEVANTE
di Pietro D. Patrone
La villa venne costruita sulla scogliera nel tratto meridionale della penisola di Sestri Levante, denominata “Isola” per il fatto di essere stata anticamente separata dal litorale. L’ambiente è quanto mai pregevole per i valori panoramici e per la varietà della vegetazione sviluppata su una dorsale rivolta verso il mare e lungo una valletta retrostante. Nell’ampio parco di pertinenza della villa si trovano piante d’alto fusto alternate a prati ed a scarpate regolari, di cui il progettista, l'architetto Daneri curò la sistemazione insieme con il viale d’accesso e con la rete delle passeggiate pedonali; i pendii del terreno soprastante e le alberature nascondono la visuale del fabbricato dal borgo marinaro. Disposta approssimativamente secondo l’asse nord-sud, la villa è sviluppata volumetricamente in funzione dell’andamento del terreno e dell’esposizione sul mare; da settentrione appaiono due piani, da levante quattro, dagli altri lati uno solo.
Dal viale si accede ad una loggia e quindi al patio a nord: questo risulta definito dai tre blocchi di volume componenti la villa. A levante si trovano suite; a meridione il soggiorno e a ponente la sala da pranzo.
L’ingresso principale si apre in una parete di vetro-cemento attraverso un portale rinascimentale in pietra; al centro del patio si trova un fonte battesimale bizantino. Dall’atrio si accede ai tre nuclei della villa.
E’ notevole il soggiorno (alto m. 5,50) e dotato di una finestra panoramica a sud, di una grande vetrata sul patio a ponente e di una parete in vetrocemento sul patio a nord; una rampa a vista la collega all’Executive suite; a destra si passa nell’antisala formante quasi un ambiente unico con la sala da pranzo, che è chiusa da due pareti interamente vetrate ed apribili. L’appartamento del proprietario venne studiato dall'architetto Carlo Daneri in modo da garantire l’isolamento dal resto dell’edificio; esso inoltre, trovandosi all’angolo di levante, possiede l’esposizione migliore. Il patio sul versante a mare è protetto da una pensilina interna ed è delimitato da elementi architettonici con funzione sia estetica sia protettiva.
Le pavimentazioni sono in legno nelle camere, nella sala e nell’antisala, in ceramica nei servizi, in ardesia e marmo bianco nella sala di soggiorno, marmo verde a mosaico nel patio a monte; i vialetti e le zone di accesso esterne sono lastricate in pietra irregolare. Le pareti interne sono del tipo Terranova a grana grossa, le facciate in arenino naturale a tinta chiara, le coperture in ardesia e le falde inclinate in modo da formare una camera d’aria per l’isolamento termico dei locali sottostanti.
Alcune porte sono in legno, altre in cristallo “securit”. Vanno segnalate alcune particolari caratteristiche tecnologiche qui adottate e riportate su pubblicazioni speciali per la loro novità: le grandi pareti vetrate con telaio metallico che, come gli avvolgibili, scompaiono in alto mediante comando elettrico; il lavabo e gli armadi a muro nei locali degli ospiti; la scala formata da lastre di marmo incastrate lateralmente in due parapetti-trave. Anche l’arredamento, ricco ma non sovrabbondante, venne studiato dall’architetto che, come per la sistemazione degli elementi decorativi, ha lasciato significativi schizzi prospettici. Originale l’arredo della sala da pranzo, per una parte in marmo giallo di Siena, il tavolo in cristallo “securit” con massello centrale in marmo verde, le seggiole in noce. L’effetto di movimento degli esterni, causato dalla accentuata articolazione dissimmetrica dei locali, riesce a collegare funzionalmente e visivamente i principali ambienti interni con la natura circostante, contrapponendosi però al suo aspetto accidentato con la purezza delle forme tipicamente razionaliste anche se inconfondibilmente legate alla sensibilità di Daneri.